Pedalando per il Popolo Saharawi

Storia di un viaggio di solidarietà in bicicletta
Ottobre 2010/Febbraio 2011
8000 Km

giovedì 14 ottobre 2010

Al Congresso peruviano!

Il fuso orario si fa sentire, sono le 4 e già 8 le ore che ho dormito dopo che ieri sera sono crollato per la stanchezza. Oggi dovrebbe essere il primo giorno in cui finalmente mi muovo e me ne vado da Lima che non mi ha lasciato una bella impressione, come d'altronde tutte le grandissime città. Ieri mi è venuto a prendere un portaborse di un congressista del parlamento peruviano che si chiama Javier Diez Canseco che mi ha portato in centro per fare un giro in attesa che lui si liberasse dagli impegni. Nella vita succedono sempre cose strane, e mai avrei pensato di ritrovarmi a lasciare un documento per entrare all'interno del Congresso peruviano, che è l'omologo del nostro Parlamento, accolto da 2 politici (l'altro si chiama Vazquez Rodriguez) che lavorano nella solidarietà al Popolo Saharawi e che quindi erano interessati a conoscere il mio viaggio. Così sono stato guidato da un ragazzo in giacca e cravatta molto simpatico e professionale, in giro per le sale del Congresso mentre mi descriveva ogni quadro, affresco, cupola... e poi fuori dove c'è una statua di Simòn Bolivar che è stata la prima in America Latina, tanto che una delegazione venezuelana (Bolivar è venezuelano) quando l'ha vista ne ha voluta una copia identica che ha ottenuto utilizzando lo stesso calco di bronzo che si trovava in Germania, così da avere la stessa identica statua anche nella piazza principale di Caracas.
Oggi avrei dovuto avere un'intervista con radio RPP che pare essere una delle più ascoltate in Perù ma nessuno si è fatto vivo, per cui magari si farà più avanti. Dovrebbereo aver allertato del mio arrivo un po' di contatti lungo la strada che percorrerò, di cui uno si è fatto subito vivo. E' Gianfranco, un italiano che abita ad Abancay e mi attende verso la fine del mese. Si, perchè da quando sono arrivato ho risposto ad una mail descrivendo il problema del denaro e dove mi trovavo, e si sono fatti vivi in 5, tant'è che si era creata una situazione divertente con il ragazzo dell'ostello, che ridendo mi chiamava perchè mi volevano al telefono, che non riuscivo mai a riposizionare correttamente perchè appeso al muro.
Oggi quindi preparo le borse, regolo il manubrio di Bomba, vado a prendere i soldi che mi hanno in viato dall'Italia e poi mi dirigo dritto verso Chosica sperando di farcela ad uscire da questa metropoli senza passar per il trafficatissimo centro.





2 commenti:

  1. Muy buenas las fotos del congreso. Lástima que la entrevista no se hizo. Pura vida mi amigo. Un abrazo desde Costa Rica.

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  2. Es bueno que lees en italiano asi' que te entrenas para cuando estaras conmigo :-)

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