Pedalando per il Popolo Saharawi

Storia di un viaggio di solidarietà in bicicletta
Ottobre 2010/Febbraio 2011
8000 Km

domenica 31 ottobre 2010

Bomba! Bomba!

Mi hanno inculato la bici!!!! Arrivo a Cusco, entro in una tienda dove si fanno le telefonate, appoggio Bomba al muro tenendola sempre d'occhio. Mi giro per pagare e quando esco la bici non c'è piu'. Panico! Comincio a correre, la gente mi indica dove sta andando il ladro. Lui pedala e io a piedi, poi mi si affianca Gerard, un ragazzo peruviano che comincia a urlare "vai di la' che io vado di qua" e cminciamo a correre, ma i Km nelle gambe si fanno sentire e faccio fatica. Gerard è determinato, corre come un matto e non so come faccia non perde mai di vista il ladro. All'impazzata ci mettiamo in mezzo alla strada per fermare le macchine e farci aiutare con un passaggio. Finalmente uno si ferma e saliamo. Io continuo a non vedere nulla, ma Gerard ha sempre il ladro nel mirino, fino a un punto in cui prende una salita, e li col cambio che c'è su comincia a rallentare, scendiamo e gli corriamo dietro, quando si accorge di avere Gerard dietro molla la bici e sparisce in una via secondaria. Ci abbracciamo, io e il mio angelo custode, spuntato fuori dal nulla con una determinazione mai vista. Gli do un biglietto da 50 soles e un ringraziamento grosso una casa, senza di lui ciao ciao Bomba... Gerard Gamarra, aggiusta le biciclette ed era appena tornato da un giro in Europa, tra cui anche Roma, per andare dai genitori della morosa rumena. GRANDISSIMO!!!!!!!
La telefonata la stavo facendo a Christian, un ragazzo che lavora qui a Cusco in un centro dove si cerca di dare un futuro a ragazzine che per tradizione vengono a Cusco giovanissime a lavorare. Mi ha portato da Vittoria, una signora molto energica di Torino che è a capo del progetto ed ha un albergo, quello in cui mi trovo in questo momento. Senza tralasciare nulla diciamo che 2 giorni fa ad Abancay ho fatto 2 interviste a 2 TV locali di Abancay (appena riesco le metto sul blog) grazie al lavoro di Gianfranco (in Peru da 9 anni per il GVC) che mi ha riservato una splendida accoglienza. Mi ha fatto un po' strano parlare di Sahara Occidentale dall'altra parte del mondo a un pubblico all'oscuro del tema, comunque è stato carino nei 2 studi inversare davanti alle telecamere.
A parte l'inconveniente di questo pomeriggio, qui a Cusco rimarrò anche domani per andare a visitare un sito che mi hanno detto essere molto bello. Non andrò invece a Machu Picchu. Sono stato incerto fino all'ultimo ma ora come ora non mi va di infilarmi nel piu' grande trappolone per turisti del sudamerica. Pensate che la società che gestisce l'escursione a Machu Picchu, voleva fare saltare un ponte che permetteva a turisti intraprendenti di arrivarci per una via secondaria. Avrebbe comportato l'isolamento di una ventina di comunità. Anche Vittoria mi consiglia di saltarlo per la ressa e per il fatto che sembra che si sia quasi obbligati ad andarci se si arriva a Cusco, e io sono d'accordo. Qui in Peru sto vivendo un'esperienza speciale, in mezzo ai paesini, con la gente, con panorami mozzafiato. Mi sta dando tanto e tanto mi darà, per cui domani un bel trekking a fianco della cordillera blanca e poi si parte verso il lago Titicaca!

giovedì 28 ottobre 2010

Fine dello sterrato peruviano

A volte sono i posti piu' inaspettati a regalare qualche perla. Dopo circa 3 ore di buona pedalata da Andahuaylas in direzione di Abancay e soprattutto di un cielo nero sul serio, ho cominciato ad entrare nelle nuvole e a vedere, da dentro, i primi lampi e tuoni. Poi verso la cima (4100 metri) ha cominciato a piovere di brutto, tra l'altro con freddo e vento e di mezzo pure i lavori in corso con tutto il fango che ne consegue. Inizio nella nebbia la discesa con le mani intirizzite e il corpo sudato che non riusciva a scaldarsi. “Hay un pueblito mas abajo?” andavo chiedendo, e tutti mi dicevano di proseguire. In mezzo alla bruma arrivo a Kishuarà con l'intento di farmi una tazza di caffe' e decidere poi sul da farsi visto che era ancora presto. Entro dentro un “ristorante” e come almuerzo hanno una zuppa di verdure (miracolosamente con prezzemolo al posto del coriandolo) e arroz a la cubana, cioe' riso con platano fritto e un uovo sopra. Cosi' metto qualcosa di caldo nello stomaco e poi vado alla ricerca di un hospedaje. Ne trovo uno (ce ne sono 2) molto ma molto spartano, con una divisoria in compensato che mi ricorda tanto una stanza in cui avevo dormito a Managua una vita fa. Mi asciugo, di doccia non se ne parla nemmeno, poi mi vesto bene e me ne vado in mezzo alla nebbina a esplorare il pueblito che non ha niente di interessante e proprio per questo rappresenta alla perfezione il tipico paesino andino. Mentre giro, ho voglia di fare 2 chiacchiere, poi è presto , allora mi fermo a guardare un gruppetto di persone che stanno attaccando un insegna ad una casa. Il bottone si attacca subito, iniziamo a chiacchierare andando avanti per ore (sarebbe meglio dire che ho chiacchierato per ore, viste le molte domande) con una famiglia peruviana curiosissima. Mi hanno detto che era la prima volta che avevano avuto il piacere di parlare con uno straniero e conoscere un mondo così diverso come quello da cui provengo, spesso gli stranieri che incrociano non parlano spagnolo. Mi hanno chiesto consigli su come poter fare per far arrivare la propria figlia in Italia a lavorare. I peruviani per uscire dal loro Paese mi è stato raccontato che devono pagare per la VISA circa 8000 euro, il che rende molto difficile l'uscita dal Paese.

Oggi invece il tempo è decisamente migliorato e dopo una notte nella mia stanzetta a 9°C, ho iniziato a percorrere la discesona che mi ha portato al termine di questi durissimi ma anche indimenticabili 600 Km di sterrato. D'ora in poi asfalto fino in Bolivia, tante salite ancora mi aspettano, la prossima a 4900 mt, ma almeno Bomba avrà sotto le sue ruote un terreno che la lascerà un po' piu' tranquilla. Il conto di tutto lo sterrato e' stata la perdita di un perno di un pedale, qui difficilissimo da trovare (ma la soluzione trovata è stabile) e oggi di un pezzo fondamentale, di cui avevo comunque un ricambio, ma che per miracolo ho ritrovato in mezzo alla strada. Domani mi fermo per un giorno per conoscere Gianfranco, un italiano che vive qui ad Abancay. Con lui forse si farà un'intervista per una TV locale (mo pensa te?!??!)


martedì 26 ottobre 2010

Su e giu' su e giu'..

Il Peru di queste prime 2 settimane, quello interno, quello dei piccoli paesini sparsi qua e la sui monti e' un Paese che vive di agricoltura e soprattutto di allevamento. Per strada e' facile doversi fermare per lasciar passare un gruppo di maiali, di vacche, di cavalli, di asini, di pecore e capre. Mentre questa realta´rurale provede con il suo ritmo da centinaia di anni, intorno qualcosa succede. L´alfabetizzazione sembra procedere, almeno e' scritto su una quantita´sterminata di case. Le infrastrutture mancano ma si stanno costruendo, cosi´le strade vengono asfaltate anche se con ritmi che non sembrano essere frenetici. Si sta diffondendo lénergia elettrica e l´acqua potabile. Non si puo´paragonare alla Svizzera ma di spazzatura in giro ce n´e' molto poca.
Naturalmente stiamo parlando di un Paese in via di Sviluppo in cui i bambini spesso portano al pascolo gli animali, fanno il pieno di benzina ai clienti o gestiscono un negozietto alimentare. In cui ancora si vedono topi a pancia all´aria di fianco alla strada, e si respira benzina a pieni polmoni un po´ovunque.
Negli ultimi giorni la bassa quota e le giornate di pieno sole mi hanno costretto a spalmarmi di crema solare protezione 60.. Poi e' stato un continuo salire e scendere di 1000 metri ogni giorno godendo dello spettacolo del panorama a 4000 metri e rompendomi il culo nelle discese. Per questo mi sono dotato di un pratico tubetto di Diclofenac con cui mi sono massaggiato quella porzioncina di ciccia tra gli ischi e il sellino. Ora sono ad Andahuaylas e mancano 140 Km alla fine di questi 600 Km di sterrato. Poi finalmente l'asfalto, liscio, comodo, uniforme, compatto...

sabato 23 ottobre 2010

Dal freddo al caldo

"De freeeeente!!!" e' quello che ti dicono lanciando il braccio in avanti tutte le volte che chiedi un'informazione, anche perche' di strade non ce n'e' tante. Da Pampas con una pioggia incessante, dopo pensare e ripensare sul da farsi mi son detto che il problema in ogni caso non sarebbe stata la pioggia ma il fango, e che l'indomani il fango sarebbe stato lo stesso. Quindi mi sono impermeabilizzato e via! lungo una striscia di terra che sale fino quasi sopra le nuvole. Durante la salita la pioggia si e' attenuata e sono arrivato in un pueblito in cui mi sono fatto un dolcetto e un caffe'. Li mi hano detto di stare attento quando arivavo in cima e mimando il gesto della pistola. Sentito questo ho pensato che al limite mi sarebbe potuto servire un passaggio e intanto ho continuato la salita. Questa e' la regione una volta roccaforte di Sendero Luminoso e non mi andava di correre rischi, cosi' a un bivio mi ha raggiunto un camion, ed insieme a Feliz e Mary abbiamo percorso i 20 kilometri "rischiosi?" con Bomba caricata dietro in mezzo a frutta e verdura. Poi le nostre strade si sono divise e non e' rimasto altro, vista l'ora tarda (le 17) di cercarmi un posto dove piantare la tenda. E' cose' che ho passato una notte a 4300 metri, con montagne innevate davanti a me e un cielo che si scuriva, mentre il vento si stava alzando. Una zuppa con dentro quello che avevo con me (riso, formaggio fresco e un composto di soia e avena) e poi dentro il sacco a pelo. La mattina seguente mi sono goduto un'alba spettacolare dopo aver passato una notte con 1 grado nella tenda al calduccio nel mio sacco. Svegliarsi la mattina in questo posto fantastico ed essere soli e' stata davvero un'emozione forte. Poi sono sceso di 2000 metri tra bimbi in divisa che andavano a scuola nei piu' remoti dei paesini, gruppi di lama, laghetti, fino a raggiungere i 2000 metri attraverso un bosco di piante grasse in cui sembrava di stare dentro un film western. Arrivo a Huanta proprio mentre comincia a diluviare. Ora sono ad Ayacucho, definita come la perla del Peru' e devo dire che e' un posto molto attraente, con una vitalita' che contagia, poi con 25-30 gradi si sta muy bien. Domani si parte alla volta di Abancay per 370 Km di strada sterrata che sranno gli ultimi in Peru. Il resto e' asfaltato, con buona pace delle mia gambe :-) Tutte le volte che mi fermo a scrivere sul blog mi carico un sacco leggendo i commenti e sapendo che tanti amici mi stanno seguendo in questo viaggio che qui definirebbero in un solo modo "TONTERIA"....

mercoledì 20 ottobre 2010

Uno si porta le mappe...

Ieri sono arrivato a Huancayo, attraverso lunghi rettilinei piuttosto monotoni. Il benvenuto in citta' mi e' stato dato dal consueto sovraffollamento i minibus, taxi, ambulanti, polvere e gas di scarico. Dopo una decina di richieste di informazioni su dove fosse il centro alla fine ci sono arrivato e ho cominciato a dare un occhio in giro alla ricerca di un hospedaje e me ne sono trovato uno con il patio in cui conservare Bomba. Huancayo e' una citta' che non consigliereiper una visita in Peru, niente attrattive particolari e poi ha fatto un gran freddo. Coincidenza ha voluto che ci sia arrivato il giorno 18 di Ottobre che in Peru e la festissima del "Senor de los milagros" (indovinate chi e'...) . E' una festa che si celebra ogni ottobre nei giorni 8, 18, 28 e 31 e si porta a spasso in processione un'immagine sacra spargendo incenso e attraversando lungo il percorso delle composizioni fatte cn polvere colorata con soggetti religiosi. Me ne sono guardato un po' poi faceva freddo ed ero uscito coi braghini. Su internet le previsioni davano acqua fino a giovedi, quindi mi sono preparato di conseguenza il vestitino per il giorno dopo. Oggi sono partito di buon ora e dopo 10 Km mi sono inerpicato fino ad Abra Telleria (Abra vuol dire passo) a 3900 m., poi giu' in discesa col sorriso fino a un bivio in cui entrambe le strade andavano bene, allora chiedo un consiglio a un ragazzo che era li in attesa di un passaggio su quale fosse la migliore delle 2. Io mi ostino a chiedere info, lo so, sono testardo, conscio che le informazioni che mi daranno saranno completamente sbagliate ma lo faccio lo stesso. Ho una mappa del Peru, tedesca, che segna il passo Telleria a 3900 e non segna quello che mi sono dovuto ciucciare (l'avrei fatto comunque, ma a saperlo mi preparavo) a 4300 metri tutto su sterrato e per la bellezza di 22 Km di salita che mi sono fatto un po' pedalando, un po' a spinta, poi ho preso un po' dell'integratore in foglie e stavolta mi ha aiutato almeno nel diminuire l'affanno per la quota. Il tempo per fortuna ha retto, pure quando alla nuvola nera ci sono entrato dentro..
Mentre scendevo di altri 1000 metri tutto su sterrato ho incontrato un gruppo di persone attorno a un bus che si era ribaltato qualche giorno fa. Lo stavano smontando. Qui i choffeur rischiano la vita per guadagnare 5 minuti. Mah!


lunedì 18 ottobre 2010

Cani, mantra, soroche e tanto altro

Gli ultimi giorni sono passati in un Peru' di minatori, salendo, salendo, salendo, continuamente. E' una questione mentale, recitare un mantra che ti faccia tenere il ritmo, concentrazione e mai guardare avanti perche' scoraggerebbe. Qui la montagna si sale senza tornanti, solo lunghi drittoni con una pendenza costante. Da Lima al livello del mare fino a quasi 5000 m. E poi i cani, li vedi che ti guardano da lontano con la schiena e le orecchie dritte e sai gia' che cercheranno di azzannarti un polpaccio. Anche Obes mi aveva parlato del problema ma fortunatamente mi aveva anche passato una soluzione, quela di dotarmi di un bastone da agitare durante l'attacco. E devo dire che funziona, alcuni neanche lo estraggo, ma qui non ci sono solo i soliti cani "da terzo mondo", qui oggi mi e' corso dietro un rotweiler...
Comunque con questo trucco mi difendo bene, anche se quando sei in salita e non ce la fai, dover accelerare un po' sfianca. Un amico di Brescia mi aveva consigliato i petardi...
La salita e' stata estenuante e venerdi, proprio non ce la facevo piu' neanche ad arrivare al paesello che si trovava 200 metri sopra di me e ho chiesto ad un gruppetto se potevo piantare la tenda da qualche parte, e mi sono stabilito davanti a una cappelletta dove poi e' venuto a trovarmi un gruppo di studenti che vengono qui da tutto il Peru per sostenere un esame per diventare minatori, quindi tecniche, sicurezza ecc. Abbiamo chiacchierato naturalmente di me, di cosa ci faccio li ed immancabilmente del come faccio a sovvenzionarmi che qui va assolutamente per la maggiore. Tutti molto curiosi di sapere il costo delle cose.

Ieri sera invecemi sono fermato a Casapalca, a 4200 m. Nella mia stanza (8 gradi), con la TV via cavo e addirittura l'acqua calda mi sono messo a letto presto, poi la testa ha cominciato a pulsare al ritmo del cuore, poi un po' di vomito, poi febbre, allora ho preso un'aspirina, ma gia' sapevo quale era il problema, allora sono sceso e ho chiesto "tienes algo en contra del soroche?" Mi ha dato una pastiglietta contro il mal di montagna, ho pasato una notte a rvoltarmi nel sacco, ma stamatina stavo abbastanza bene, anche se ancora un po' sentivo la testa battere, e siccome oggi dovevo salire fino a 4818, ne ho ingurgitata subito un'altra e mi sono dotato di un sacchettino di foglie di coca che mi sono ficcato in bocca ma, a parte il gusto amaro, non mi hanno fatto granche'. Sono stati 15 Km di salita in rarefazione di ossigeno che mi hanno costretto a piu' soste e alla fine a spingere a piedi, ma quando sono arrivato in cima, beh li c'e' stata emozione. Tutto bardato (5 gradi la temperatura in vetta) mi sono fiondato nella mia prima discesa di questo viaggio con l'idea di fermarmi a La Oroya, ma siccome oggi c'era una festa, alla prima pensioncina a cui ho chiesto mi han detto che erano pieni. Era mezzogiorno, ho proseguito e mi sono ritrovato a pedalare in un contesto favoloso, incastonato tra le montagne, con il Rio Mantaro che scorreva alla mia destra, con gli immancabili clacson di saluto dei camionisti, con gli "Hola" dei bambini, passando pedaggi sempre a fianco del blocco di pagamento. Un po' di pioggia tropicale, tanta in poco tempo, giusto per sommare tutti i climi in un giorno solo visto il ghiaccino preso stamattina.
Mi sono fermato in un posto che si chiama Llocllapampa, dove la signora che ha il negozio da cui sto scivendo mi ha detto che mi poteva ospitare. La sistemazione si direbbe che "lascia un filo a desiderare", ma non ci sono problemi, dentro al mio sacco a pelo tutto passa :-)

venerdì 15 ottobre 2010

Chosica

Chosica e' una cittadina tranquilla a 850 metri (tranquilla per gli standard peruviani) in cui tutto scorre rilassato, c'e' un bel parco verde pieno di gente accarezzato da una brezzina fresca. Si perche' va detto che passare dal freddo di Lima al caldo di qua sembra proprio un controsenso visto che mi sono alzato di quasi 1000 metri, ma mi hanno spiegato che a Lima la corrente che arriva dal mare e porta freddo, si ferma contro le montagne e quindi quando a Lima e' inverno, in montagna e' estate... che storia. Fatto sta che questa mattina, dopo aver regolato il cerchioo posteriore che ballava, sono partito per affrontare la strada, e che strada, visto che ci ho messo piu' di un'ora per uscire da Lima, come sempre allertato da qualcuno su possibili pericoli. "Cuidado" me lo sono sentito dire gia' una decina di volte da quando sono arrivato. Naturale che sto attento, ma mi sembra un po come quando ti dicono di andare piano in macchina o di stare attento quando viaggi come se non lo facessi di tuo. Comunque oggi e¡ stato il primo emozionante giorno di pedalata che mi ha portato a lasciarmi alle spalle una citta' di una decina di milioni di abitanti per salire lentamente fino a qui. Gli autobus e i minibus ti sfrecciano di fianco e ti tagliano la strada per caricare chiunquedal marciapiede alzi anche solo un dito, ma sono bravi, hanno un'ottima mira, o meglio un'ottima misura (meglio non fare il bersaglio..) Polvere e benzina sono stati gli odori di oggi e credo che si diraderanno sempre piu' man mano che saliro'. Oggi dormo in un alberghetto da 5-6 euri con Bomba in camera con me, in cui mi sono fermato con la necessita' del bagno, impellente, ma proprio molto molto impellente. Il cambio di cucina si fa sentire, ma un po' di vitamine e un po' di frutta con lo yogurth hanno gia' rimesso tutto a posto. Domani punto Matucana a 2500 metri, ma adesso vado a spararmi una birretta.


Strada con pedaggio (non per me)


Pranzetto con zuppa di verdure e insalata con riso


giovedì 14 ottobre 2010

Al Congresso peruviano!

Il fuso orario si fa sentire, sono le 4 e già 8 le ore che ho dormito dopo che ieri sera sono crollato per la stanchezza. Oggi dovrebbe essere il primo giorno in cui finalmente mi muovo e me ne vado da Lima che non mi ha lasciato una bella impressione, come d'altronde tutte le grandissime città. Ieri mi è venuto a prendere un portaborse di un congressista del parlamento peruviano che si chiama Javier Diez Canseco che mi ha portato in centro per fare un giro in attesa che lui si liberasse dagli impegni. Nella vita succedono sempre cose strane, e mai avrei pensato di ritrovarmi a lasciare un documento per entrare all'interno del Congresso peruviano, che è l'omologo del nostro Parlamento, accolto da 2 politici (l'altro si chiama Vazquez Rodriguez) che lavorano nella solidarietà al Popolo Saharawi e che quindi erano interessati a conoscere il mio viaggio. Così sono stato guidato da un ragazzo in giacca e cravatta molto simpatico e professionale, in giro per le sale del Congresso mentre mi descriveva ogni quadro, affresco, cupola... e poi fuori dove c'è una statua di Simòn Bolivar che è stata la prima in America Latina, tanto che una delegazione venezuelana (Bolivar è venezuelano) quando l'ha vista ne ha voluta una copia identica che ha ottenuto utilizzando lo stesso calco di bronzo che si trovava in Germania, così da avere la stessa identica statua anche nella piazza principale di Caracas.
Oggi avrei dovuto avere un'intervista con radio RPP che pare essere una delle più ascoltate in Perù ma nessuno si è fatto vivo, per cui magari si farà più avanti. Dovrebbereo aver allertato del mio arrivo un po' di contatti lungo la strada che percorrerò, di cui uno si è fatto subito vivo. E' Gianfranco, un italiano che abita ad Abancay e mi attende verso la fine del mese. Si, perchè da quando sono arrivato ho risposto ad una mail descrivendo il problema del denaro e dove mi trovavo, e si sono fatti vivi in 5, tant'è che si era creata una situazione divertente con il ragazzo dell'ostello, che ridendo mi chiamava perchè mi volevano al telefono, che non riuscivo mai a riposizionare correttamente perchè appeso al muro.
Oggi quindi preparo le borse, regolo il manubrio di Bomba, vado a prendere i soldi che mi hanno in viato dall'Italia e poi mi dirigo dritto verso Chosica sperando di farcela ad uscire da questa metropoli senza passar per il trafficatissimo centro.





mercoledì 13 ottobre 2010

Finalmente in Peru

Bomba è di la che riposa, nell'androne dell'ostello in cui un paio di poliziotti mi hanno scortato. Non che ce ne fosse bisogno, ma vedendomi incerto nella ricerca del posto si sono fermati, hanno fatto un po' di telefonate e alla fine l'hanno trovato. Hanno la connessione e per fortuna visto che all'arrivo in aeroporto, dopo aver recuperato il prezioso bagaglio, l'ATM ha pensato bene di tenersi dentro la mia carta per PIN errato, quindi ora mi trovo con 180 soles frutto dei 50 euro che avevo con me e domani vedo di raccordarmi per trovare un modo per farmi avere dei soldi, magari è la volta che sfrutto anche io quelli di Western Union.
Qui è carino, ho un letto in una camerata ma sono l'unico ospite :-) L'impatto con Lima è stato subito buono, appena fuori dall'aeroporto quando ho cominciato a montare la bicicletta, accompagnato dalle domande e dalle risa dei tassisti che mi guardavano armeggiare con Bomba. Tutta carica balla un bel po davanti,ma domattina le do una bella regolata e la stabilizzo per bene. Adesso sono le 8, ci sono 7 ore di differenza e sono già 24 ore che sono sveglio, sarà meglio che vada a letto che domani bisogna trovare una soluzione al problema del denaro....


lunedì 11 ottobre 2010

Si va..

Il momento è arrivato, il tempo è volato, non c'è più nessun conto alla rovescia. Domattina alle 4 sveglia e pronti a imbarcarsi sull'aereo (se ci si imbarca sugli aerei, sulle navi si dovrebbe inaerearsi?) per Amsterdam e poi per Lima dove il mio localizzatore pianterà un bel segnalino.
Da domani inizia un percorso di scoperta quotidiana della parte di mondo che mi sta aspettando, ma inizia pure un bel percorso con me stesso in cui respirerò a pieni polmoni tutto quello che i miei 5 sensi sapranno percepire.

Hasta pronto

martedì 5 ottobre 2010

-6...

Devo veramente ringraziare tutte le persone che mi vogliono bene e che me lo hanno dimostrato in questi giorni di cene e aperitivi di buon viaggio. Dalla premura degli amici del lavoro mi sono arrivate 2 canotte che promettono di prendere il sudore e portarlo lontano dal mio corpo, contenute in una scatola con la faccia di un tipo che digrigna i denti (dentro c'erano anche 2 scatole di "palloncini beneauguranti". Dalla festa modenese con cui ieri sera ho salutato delle belle persone sono giunte un capolavoro firmato dall'artista Zoe in cui vengo rappresentato con il codino in sella alla mia fidata bicicletta e la mascotte ufficiale del viaggio, il puffo Mark, di cui si potranno seguire le epiche imprese... Dai Fisioterapisti senza Frontiere, arrivati da tutta Italia per il saluto al partente è invece arrivata la divisa ufficiale del viaggio con cui emetterò luce anche nelle notti senza luna. Se il buongiorno si vede dal mattino direi che siamo a cavallo!