domenica 31 ottobre 2010
Bomba! Bomba!
La telefonata la stavo facendo a Christian, un ragazzo che lavora qui a Cusco in un centro dove si cerca di dare un futuro a ragazzine che per tradizione vengono a Cusco giovanissime a lavorare. Mi ha portato da Vittoria, una signora molto energica di Torino che è a capo del progetto ed ha un albergo, quello in cui mi trovo in questo momento. Senza tralasciare nulla diciamo che 2 giorni fa ad Abancay ho fatto 2 interviste a 2 TV locali di Abancay (appena riesco le metto sul blog) grazie al lavoro di Gianfranco (in Peru da 9 anni per il GVC) che mi ha riservato una splendida accoglienza. Mi ha fatto un po' strano parlare di Sahara Occidentale dall'altra parte del mondo a un pubblico all'oscuro del tema, comunque è stato carino nei 2 studi inversare davanti alle telecamere.
A parte l'inconveniente di questo pomeriggio, qui a Cusco rimarrò anche domani per andare a visitare un sito che mi hanno detto essere molto bello. Non andrò invece a Machu Picchu. Sono stato incerto fino all'ultimo ma ora come ora non mi va di infilarmi nel piu' grande trappolone per turisti del sudamerica. Pensate che la società che gestisce l'escursione a Machu Picchu, voleva fare saltare un ponte che permetteva a turisti intraprendenti di arrivarci per una via secondaria. Avrebbe comportato l'isolamento di una ventina di comunità. Anche Vittoria mi consiglia di saltarlo per la ressa e per il fatto che sembra che si sia quasi obbligati ad andarci se si arriva a Cusco, e io sono d'accordo. Qui in Peru sto vivendo un'esperienza speciale, in mezzo ai paesini, con la gente, con panorami mozzafiato. Mi sta dando tanto e tanto mi darà, per cui domani un bel trekking a fianco della cordillera blanca e poi si parte verso il lago Titicaca!
giovedì 28 ottobre 2010
Fine dello sterrato peruviano
A volte sono i posti piu' inaspettati a regalare qualche perla. Dopo circa 3 ore di buona pedalata da Andahuaylas in direzione di Abancay e soprattutto di un cielo nero sul serio, ho cominciato ad entrare nelle nuvole e a vedere, da dentro, i primi lampi e tuoni. Poi verso la cima (4100 metri) ha cominciato a piovere di brutto, tra l'altro con freddo e vento e di mezzo pure i lavori in corso con tutto il fango che ne consegue. Inizio nella nebbia la discesa con le mani intirizzite e il corpo sudato che non riusciva a scaldarsi. “Hay un pueblito mas abajo?” andavo chiedendo, e tutti mi dicevano di proseguire. In mezzo alla bruma arrivo a Kishuarà con l'intento di farmi una tazza di caffe' e decidere poi sul da farsi visto che era ancora presto. Entro dentro un “ristorante” e come almuerzo hanno una zuppa di verdure (miracolosamente con prezzemolo al posto del coriandolo) e arroz a la cubana, cioe' riso con platano fritto e un uovo sopra. Cosi' metto qualcosa di caldo nello stomaco e poi vado alla ricerca di un hospedaje. Ne trovo uno (ce ne sono 2) molto ma molto spartano, con una divisoria in compensato che mi ricorda tanto una stanza in cui avevo dormito a Managua una vita fa. Mi asciugo, di doccia non se ne parla nemmeno, poi mi vesto bene e me ne vado in mezzo alla nebbina a esplorare il pueblito che non ha niente di interessante e proprio per questo rappresenta alla perfezione il tipico paesino andino. Mentre giro, ho voglia di fare 2 chiacchiere, poi è presto , allora mi fermo a guardare un gruppetto di persone che stanno attaccando un insegna ad una casa. Il bottone si attacca subito, iniziamo a chiacchierare andando avanti per ore (sarebbe meglio dire che ho chiacchierato per ore, viste le molte domande) con una famiglia peruviana curiosissima. Mi hanno detto che era la prima volta che avevano avuto il piacere di parlare con uno straniero e conoscere un mondo così diverso come quello da cui provengo, spesso gli stranieri che incrociano non parlano spagnolo. Mi hanno chiesto consigli su come poter fare per far arrivare la propria figlia in Italia a lavorare. I peruviani per uscire dal loro Paese mi è stato raccontato che devono pagare per la VISA circa 8000 euro, il che rende molto difficile l'uscita dal Paese.
Oggi invece il tempo è decisamente migliorato e dopo una notte nella mia stanzetta a 9°C, ho iniziato a percorrere la discesona che mi ha portato al termine di questi durissimi ma anche indimenticabili 600 Km di sterrato. D'ora in poi asfalto fino in Bolivia, tante salite ancora mi aspettano, la prossima a 4900 mt, ma almeno Bomba avrà sotto le sue ruote un terreno che la lascerà un po' piu' tranquilla. Il conto di tutto lo sterrato e' stata la perdita di un perno di un pedale, qui difficilissimo da trovare (ma la soluzione trovata è stabile) e oggi di un pezzo fondamentale, di cui avevo comunque un ricambio, ma che per miracolo ho ritrovato in mezzo alla strada. Domani mi fermo per un giorno per conoscere Gianfranco, un italiano che vive qui ad Abancay. Con lui forse si farà un'intervista per una TV locale (mo pensa te?!??!)
martedì 26 ottobre 2010
Su e giu' su e giu'..
Naturalmente stiamo parlando di un Paese in via di Sviluppo in cui i bambini spesso portano al pascolo gli animali, fanno il pieno di benzina ai clienti o gestiscono un negozietto alimentare. In cui ancora si vedono topi a pancia all´aria di fianco alla strada, e si respira benzina a pieni polmoni un po´ovunque.
Negli ultimi giorni la bassa quota e le giornate di pieno sole mi hanno costretto a spalmarmi di crema solare protezione 60.. Poi e' stato un continuo salire e scendere di 1000 metri ogni giorno godendo dello spettacolo del panorama a 4000 metri e rompendomi il culo nelle discese. Per questo mi sono dotato di un pratico tubetto di Diclofenac con cui mi sono massaggiato quella porzioncina di ciccia tra gli ischi e il sellino. Ora sono ad Andahuaylas e mancano 140 Km alla fine di questi 600 Km di sterrato. Poi finalmente l'asfalto, liscio, comodo, uniforme, compatto...
sabato 23 ottobre 2010
Dal freddo al caldo
mercoledì 20 ottobre 2010
Uno si porta le mappe...
Mentre scendevo di altri 1000 metri tutto su sterrato ho incontrato un gruppo di persone attorno a un bus che si era ribaltato qualche giorno fa. Lo stavano smontando. Qui i choffeur rischiano la vita per guadagnare 5 minuti. Mah!
lunedì 18 ottobre 2010
Cani, mantra, soroche e tanto altro
Comunque con questo trucco mi difendo bene, anche se quando sei in salita e non ce la fai, dover accelerare un po' sfianca. Un amico di Brescia mi aveva consigliato i petardi...
La salita e' stata estenuante e venerdi, proprio non ce la facevo piu' neanche ad arrivare al paesello che si trovava 200 metri sopra di me e ho chiesto ad un gruppetto se potevo piantare la tenda da qualche parte, e mi sono stabilito davanti a una cappelletta dove poi e' venuto a trovarmi un gruppo di studenti che vengono qui da tutto il Peru per sostenere un esame per diventare minatori, quindi tecniche, sicurezza ecc. Abbiamo chiacchierato naturalmente di me, di cosa ci faccio li ed immancabilmente del come faccio a sovvenzionarmi che qui va assolutamente per la maggiore. Tutti molto curiosi di sapere il costo delle cose.
Ieri sera invecemi sono fermato a Casapalca, a 4200 m. Nella mia stanza (8 gradi), con la TV via cavo e addirittura l'acqua calda mi sono messo a letto presto, poi la testa ha cominciato a pulsare al ritmo del cuore, poi un po' di vomito, poi febbre, allora ho preso un'aspirina, ma gia' sapevo quale era il problema, allora sono sceso e ho chiesto "tienes algo en contra del soroche?" Mi ha dato una pastiglietta contro il mal di montagna, ho pasato una notte a rvoltarmi nel sacco, ma stamatina stavo abbastanza bene, anche se ancora un po' sentivo la testa battere, e siccome oggi dovevo salire fino a 4818, ne ho ingurgitata subito un'altra e mi sono dotato di un sacchettino di foglie di coca che mi sono ficcato in bocca ma, a parte il gusto amaro, non mi hanno fatto granche'. Sono stati 15 Km di salita in rarefazione di ossigeno che mi hanno costretto a piu' soste e alla fine a spingere a piedi, ma quando sono arrivato in cima, beh li c'e' stata emozione. Tutto bardato (5 gradi la temperatura in vetta) mi sono fiondato nella mia prima discesa di questo viaggio con l'idea di fermarmi a La Oroya, ma siccome oggi c'era una festa, alla prima pensioncina a cui ho chiesto mi han detto che erano pieni. Era mezzogiorno, ho proseguito e mi sono ritrovato a pedalare in un contesto favoloso, incastonato tra le montagne, con il Rio Mantaro che scorreva alla mia destra, con gli immancabili clacson di saluto dei camionisti, con gli "Hola" dei bambini, passando pedaggi sempre a fianco del blocco di pagamento. Un po' di pioggia tropicale, tanta in poco tempo, giusto per sommare tutti i climi in un giorno solo visto il ghiaccino preso stamattina.
Mi sono fermato in un posto che si chiama Llocllapampa, dove la signora che ha il negozio da cui sto scivendo mi ha detto che mi poteva ospitare. La sistemazione si direbbe che "lascia un filo a desiderare", ma non ci sono problemi, dentro al mio sacco a pelo tutto passa :-)
venerdì 15 ottobre 2010
Chosica
Strada con pedaggio (non per me) |
Pranzetto con zuppa di verdure e insalata con riso |
giovedì 14 ottobre 2010
Al Congresso peruviano!
Oggi avrei dovuto avere un'intervista con radio RPP che pare essere una delle più ascoltate in Perù ma nessuno si è fatto vivo, per cui magari si farà più avanti. Dovrebbereo aver allertato del mio arrivo un po' di contatti lungo la strada che percorrerò, di cui uno si è fatto subito vivo. E' Gianfranco, un italiano che abita ad Abancay e mi attende verso la fine del mese. Si, perchè da quando sono arrivato ho risposto ad una mail descrivendo il problema del denaro e dove mi trovavo, e si sono fatti vivi in 5, tant'è che si era creata una situazione divertente con il ragazzo dell'ostello, che ridendo mi chiamava perchè mi volevano al telefono, che non riuscivo mai a riposizionare correttamente perchè appeso al muro.
Oggi quindi preparo le borse, regolo il manubrio di Bomba, vado a prendere i soldi che mi hanno in viato dall'Italia e poi mi dirigo dritto verso Chosica sperando di farcela ad uscire da questa metropoli senza passar per il trafficatissimo centro.
mercoledì 13 ottobre 2010
Finalmente in Peru
Qui è carino, ho un letto in una camerata ma sono l'unico ospite :-) L'impatto con Lima è stato subito buono, appena fuori dall'aeroporto quando ho cominciato a montare la bicicletta, accompagnato dalle domande e dalle risa dei tassisti che mi guardavano armeggiare con Bomba. Tutta carica balla un bel po davanti,ma domattina le do una bella regolata e la stabilizzo per bene. Adesso sono le 8, ci sono 7 ore di differenza e sono già 24 ore che sono sveglio, sarà meglio che vada a letto che domani bisogna trovare una soluzione al problema del denaro....
lunedì 11 ottobre 2010
Si va..
Da domani inizia un percorso di scoperta quotidiana della parte di mondo che mi sta aspettando, ma inizia pure un bel percorso con me stesso in cui respirerò a pieni polmoni tutto quello che i miei 5 sensi sapranno percepire.
Hasta pronto