Ho ripreso a pedalare e di nuovo ogni giorno si è trasformato in una scoperta. Mi ritrovo a viaggiare con il sorriso e a cantare in mezzo a un panorama che varrebbe ogni sforzo. Dopo i “bagordi” di Jujuy percorro “la cornisa”, la vecchia strada che collega la città con Salta e mi ritrovo a salire tra i monti in mezzo a boschi. Respiro addirittura l'odore dei primi pini che mi fanno fare un salto transoceanico sui nostri colli. E' tutto verde, un'arietta fresca mi spinge e mi porta fino al passetto a 1500 mt dove incontro un trio di cicloviaggiatori e un ragazzo di Forlì (lo sgamo subito...). Continuo a pedalare in mezzo a prati verdi e cavalli liberi. Le piantagioni di tabacco e le piante di carrubo mi circondano. E' una meraviglia, volo, arrivo a Salta ed esco dall'hostal per fare compere. Vengo più volte attirato nei locali che sono tutti sintonizzati su Barcellona- Real Madrid. I camerieri sembrano sonnambuli, camminano avanti ma hanno la testa che continuamente cerca la TV. Invece della partita vado a trovare Matt, il ciclista che ormai incontro spesso, che ha deciso di fermarsi un giorno a Salta prima di lasciare per un paio di settimane la sua bici e raggiungere un amico in Cile. Lo vedo sempre volentieri, ci facciamo una birretta e ci lasciamo convinti che ci vedremo altre volte prima della fine del nostro viaggio che coincide sia come meta finale che come termine ultimo.
Dopo una tappa in piano, oggi mi sono ritrovato a pedalare in uno scenario fantastico. E' stato un paesaggio che non mi ha dato tregua, cambiava in continuazione e mi “costringeva” a stare con gli occhi spalancati. A volte sembrava di essere nel far west, altre nel sud della bolivia, altre ancora nel deserto. La gola del Diavolo, il rospo, l'obelisco sono alcuni dei nomi che hanno dato a formazioni rocciose risultato di secoli di erosione. Il caldo è intenso, se ci fosse il nostro livello di umidità sarebbe quasi insopportabile, ma qui non piove mentre in questa stagione già dovrebbe farlo da 2 settimane.
Al Cafayate arrivo dopo 108 km spensierati e mi regalo una stanza tutta per me, come ero abituato in Bolivia. La “follia” costa 13 euri, ma mi vizio, ed esco a comprare provviste. I prossimi 100o km saranno senza città di rilievo e mi sa che tornerò a tirare fuori la tenda e a dormire sotto le stelle. A meno che non sia molto più diffusa di quanto penso l'accoglienza famigliare che ho sperimentato per la prima volta dormendo a La Vina dala famiglia Copa, unica possibilità di dormire al coperto nel pueblito.
Ormai sono più di 50 giorni che sono via e l'organizzazione che mi sono dato per il cibo prevede che per il pranzo nelle borse non manchino mai pane, formaggio, dulce de leche e mele, per cui faccio cosrta di quello che mi manca il giorno prima. E' un mix che dal punto di vista nutritivo e calorico mi fa stare bene, mi riempie e mi basta fino alla sera in cui in paese qualcosa trovo. Se non è così ho un po' di buste di cibo pronto che mi preparo col fornello. Per affrontare un centinaio di km è una buona dieta, inoltre l'affanno ora che non sono più in altura lo sento molto meno e non devo ricorrere a masticare foglie di coca :-). “Coquiàr” è il termine che usano qui per definire il masticare coca. E' un'abitudine hanno in molti, li vedi per strada con la pallottolina che gonfia la guancia. Quasi tutti i negozi di alimenatri la vendono, hanno fuori i cartelli con scritto “Coca y bica” dove bica sta per bicarbonato. Gustavo ha un piccolo contenitore che tiene nella tasca con un piccolissimo cucchiaino con cui pesca un po' di “bica” e lo aggiunge alla masticata perchè lo aiuta a salivare. Gli raccontavo che da noi si fa molta confusione tra coca e cocaina e che molta gente al sentire che c'è un uso diffuso di coca pensa che sia una cosa strana. Ha sorriso.
Adesso vado a fare un po' i piani, per quello che sarà possibile, dei prossimi 1000 km, con la pancia piena dopo una insalata di pomodori, cetrioli e avocado che mi sono cucinato abbondantemente con un pezzo di...... incredibile ma vero.. Gorgonzola!! Una Quilmes (birra) nera come ciliegina sulla torta. Io non me la sento di sorseggiare con la bevanda che qua ritengono fenomenale.... Fernet e coca-cola... sturerebbe un cesso al posto di Mastrolindo...
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muy benas fotos che!!!!cada dia te vas a llenar mas de emociones y nunca mas como haora la vida es un regalo por ti.....desfruta che aprovecha!!!!!Y adelante sigue pedalando boludo!!!!!;-)
RispondiEliminaCIAO MARCO!!! TI SEGUO SEMPRE SU INTERNET, CONTINUA COSI' CHE VAI BENE! NON DIMENTICARTI DI ME: TI ASPETTO QUANDO TORNI PER FARE TERAPIA!!! A PRESTO,MIRCOMARCO
RispondiEliminaMi amigo Marco. Muy buenas las fotos. Estoy disfrutando mucho este viaje, la diferencia que yo desde la comodidad de mi computadora y tú desde tu bicicleta. Sigue pedaleando mi amigo y sigue enviando fotos. Un abrazo para ti y un abrazo también para el pueblo SAHARAWI. Desde Costa Rica, Marco.
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