Non riesco a trovare abbastanza aggettivi che possano rendere l'idea della bellezza deiluoghi che sto attraversando. Questo secondo tratto di carretera Austral regala emozioni ad ogni curva. Il prezzo da pagare sono salite ripidissime, continui saliscendi ed un ripio pieno di buche, pietre e sabbia che spesso costringono a spingere. Rispettare le tappe che ci si e' prefissati e' sempre piu' duro, poi cui si mette anche il tempo che qui cambia con una rapidita' sconvolgente. Quando mi raccontavano dell'imprevedibilita' metereologica in Patagonia non riuscivo a figurarmela. Poi mi sono ritrovato a viverla, a pedalare verso un muro grigio chenon promette ma assicura pioggia. Dopo mezz'ora il cielo improvvisamente si apre in squarci d'azzurro e spuntano le montagne. Poi inizia a piovere in maniera battente, poi smette, di nuovo ilsole... e tutto lo stesso giorno... Ormai ho smesso di preoccuparmi del tempo che fara' domani, al massimo mi bagnera' ma in qualche modo trovero' la maniera di asciugarmi. Anche il freddo ormai non e' un problema. Quando tocca patire quello che ti entra nelle ossa, un'oretta nel sacco a pelo risolve tutto e mi riporta "in temperatura". L'arrivo di Samanta e' stata una piacevole variazione nel mio viaggio e mi ha dato la possibilita' di condividere in temppo erale le mie emozioni e tutto quello che mi passa per la testa. Per ora non mi sta mancando la mia amata solitudine. Per lei finora e' stata durissima. Dal giorno del nostro incontro e' stata proiettata on un tour de force estenuante che ha messo a dura prova la sua tenuta fisica e mentale, non senza qualche crollo. Sta spingendo al massimo arrivando sfinita al termine della giornata. Difficile godersi il panorma in questo modo. Pedalando da 4 mesi mi accorgo di come e' cambiato il mio corpo, si sono ingrosate le cosce ed i polpacci, i polmoni incamerano piu' aria, il ritmo cardiaco si e' abbassato durante lo sforzo, la fatica arriva molto piu' tardi. Cosi' posso fermarmi a scattare foto in salita, cantare mentre salgo e gustarmi appieno tutto cio' che mi circonda. Voltandomi indietro e non vedendola, aspettando per 10 minuti, mi sono reso conto che non si poteva andare avanti cosi' e ho deciso per un giorno di riposo. in realta' sarebbe stata la scelta piu' logica, io stesso all'ibnizio del mio viaggio ne ho avuto bisogno, ma stupidamente non ci stavo pensando. Comunque ora eccoci a Cochrane a riposare. Siamo arrivati qui dopo 5 giorni iniziati a Villa Manihuales dove siamo stati "cacciati" da Jorge, "el cazador de ciclistas" che ci ha ospitato in quella che e' la sua casa/ufficio e che ora ha una parte adibita ad accogliere i cicloviaggiatori che passano per il suo Paese. Offre un tetto, un materasso, una doccia, una stanza calda, wi-fi.. e tutto gratis, per puro spirito di solidarieta'. L'idea gli e' venuta attraverso la sua esperienza in carretera in cui si e' trovato a dormire in hospedajes che ha trovato freddi. Paghi dormi e te ne vai senza portarti dietro una buona relazione umana. Cosi' ecco nascere la sua casa de ciclistas che magari continuera' a svilupparsi e chissa' che nei prossimi anni chi pássera' di la' non trovi anche una piccola officina dove potersi autoriparare la bicicletta... Partiamo rinfrancati da questo píacevole quanto insolito incontro e raggiungiamo Cayahique che con i suoi 60000 abitanti e' la capitale della regione. Dormiamo in tenda nel giardino di un hospedaje/camping insieme ad altri turisti e a parecchi gatti ed un cane. Coyahique non ha nulla di particolarmente interessante ma segna l'inizio degli ultimi 100 km di asfalto che portano a Villa di Cerro Castillo dopo aver superato un passo a 1120 metri che segna il punto piu' alto della Carretera Austral. Arriviamo sotto la pioggia e sara' salutare la casetta in legno con annessa stufetta che riscaldera' i nostri vestiti fradici. la serata sara' riscaldata anche da una buona bottiglia di vino rosso. La mattina seguente il cielo sembra concederci una pausa e ci mostra l'imponenza del Cerro Castillo, il massiccio che troneggia sul paese. Qui riprende il ripio, di quello tosto, ed e' subito salita pendente fino al "BOOM!". Esplodono letteralmente la camera d'aria ed il copertone posteriore che dopo 7500 km tira le cuoia. Per fortuna Samanta ne ha uno di scorta che mi evita una riparazione artigianale che mi avrebbe esposto di sicuro a molte altre forature. Sarannocomuqnue altre 3 nella giornata.. Mentre ammiriamo la bellezza del Rio Murta che si divide in decine di rivoli nella vallata vediamo salire dal basso un ciclista accompagnato da un cane. E' Dino Lanzaretti, un ragazzo vicentino diretto verso nord. Dice che non si vuole affezionare al cane, ma gli ha gia' comprato un pacco di croccantini da 3 kg che e' un certo peso da aggiungere a quello che gia' sta trasportando. Ci troviamo subito in sintonia, come spesso capita tra cicloviaggiatori. Ci si ritrova spesso con molte cose in comune e con visioni della vita, della natura e del viaggio molto simili. Il mio viaggio volge al termine mentre il suo sta iniziando e mi piace pensare ad un ideale passaggio di testimone. Vai Dino!!
Noi continuiamo fino a raggiungere il lago General Carrera che e' un autentico spettacolo della natura. Acqua turchese in cui appaiono macchie blu ogni volta che una nuvola si frappone fra il lago ed il sole. Le montagne tutt'intorno. La strada serpeggia su e giu' per la montagna senza tregua. Questo tratto e' tanto bello quanto duro e ci costringe per 2 giorni a faticare senza raggiungere nessun luogo abitato. Campeggiamo prima nel bosco e poi in una fermata del bus ad un incorcio in cui una coppia di turisti spagnoli ci regala una bottiglia d'acqua per cucinare evitandoci di scendere al lago. L'arrivo a Cochrane significhera' una bella doccia calda. Finora questo e' stato il tratto piu' emozionante dell'intero Camino Austral. Mancano ormai "solo" 230 Km alla fine di un un altro sogno che si sta realizzando.
Questo post e' del 4 di Febbraio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ma che bella serie di coincidenze e incontri,
RispondiEliminapeccato che non apro Jorge, "el cazador de ciclistas" complimenti a lui e a Samanta azzarola, (solidarietà di chi sta seduto sul divano ;)
Buon continuo di viaggio
e vai Dino!